Una parte dei “prodi” alla fine della demolizione
Verso sera, a lavori ultimati, si fa il punto della situazione, viene tracciato l’ingombro
della nuova baracca (m. 11,50 x 6) e ci si accorda per il programma del sabato successivo.
Si decide anche di eliminare il vecchio Container-Cucina e, in settimana, sempre con l’amico
Mario e la sua potente gru, imbrachiamo tutto quanto (questa volta senza danni) lo carichiamo sulla motrice con destinazione Casa Nuova.
Una cosa importante: bisogna riattivare il vecchio pozzo (l’acqua serve per il calcestruzzo).
Il “samboggio” era stato smontato, ma è ancora in buone condizioni e con l’aiuto dello zio Ersilio,
dopo averlo “sbloccato” dalla ruggine, lo rimonto.
Il sabato successivo stesso programma: ritrovo a Centora (stavolta anch’io partecipo al pranzo)
e poi via subito in Tidone.
Carletto sul camion grosso ha già i pali per i pilastri che spuntano dall’imperiale,
lo segue suo fratello Alessandro con l’immancabile escavatore, Nicolas è alla guida del
terzo camion con pali, travetti e coperture per il tetto e infine Alan sul quarto mezzo trasporta cemento, betoniera e generatore.
Lo zio Ersilio con l’amico Ernesto stavolta sono già sul posto da circa un’ora e aspettano l’inizio della seconda fase.
Carletto con l’escavatore inizia a preparare “i buchi” in cui si sistemeranno i pilastri.
Viene scaricata la betoniera, collegata al generatore e qualcuno a turno comincia a “pompare” acqua dal vecchio pozzo.
Una coppia inedita (Marcello – Penna) si danno da fare alla betoniera e il “calcestruzzo” comincia ad uscire.
Un paio di carrette, portate con allegria dai volontari, fanno la spola e gli otto pilastri prima di sera sono al loro posto perfettamente allineati.
Tra il pubblico arriva anche “Ramon” (critico d’arte in pensione) osserva….controlla, chiede poi annuisce….. l’esito è positivo.
Appuntamento al prossimo sabato…
Così, di nuovo, “frugalissimo pasto” e poi via in Tidone!!!
Stavolta il tetto del portico viene ultimato.
Per risolvere il problema polvere tutto il terreno intorno viene inghiaiato. Per questo ultimo
“lavoretto” vengono coinvolti anche Ernestino Beghi e Cesare Grazioli con un paio di motrici e una pala gommata.
Non mi sembra vero…..dopo soli tre pomeriggi di lavoro si vede già la nuova tettoia fatta
a regola d’arte, manca la “gettata” di cemento e poi tutto sarà pronto.
L’auto-betoniera arriva in settimana e gli operatori muniti di stivali e badili sistemano
il calcestruzzo, successivamente con “l’elicottero” il fondo viene lisciato in maniera impeccabile.
Intanto nei bar del paese si comincia a parlare dell’ “Avvenimento”.
In settimana incontro alcuni avventori della vecchia baracca, li invito a visitare
la nuova costruzione, ma scopro che alcuni di loro si sono già recati sul posto e sono
stati pienamente soddisfatti del lavoro, altri ostentano indifferenza….Peccato!!!
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