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Negli anni ottanta si raggiunse il massimo splendore del “circolo” AMICI DEL TIDONE.

Uno dei soci più anziani era Gramigna (questo era il suo cognome), un signore classe 1924 già in pensione da parecchio tempo. Sino alla sua scomparsa (1988) fu il punto di riferimento di tutti i soci…. Praticamente era il gestore della baracca.

Questo signore non era sposato e, per lui, la compagnia in Tidone era qualcosa di veramente particolare. Non aveva la patente e ,alla domenica, circolava prima con un motorino  VI/VI, prodotto da un’azienda ormai scomparsa dal mercato, poi ne acquistò uno nuovo, un modello  molto diffuso negli anni 70…il BRAVO della PIAGGIO di colore blu. Era un mezzo super-accessioriato con tanto di parabrezza e borse posteriori dalle quali spuntavano sempre due bottiglioni da 2 litri…..per “gli amici del Tidone “ erano “marmitte supplementari”. Durante i giorni feriali, invece del motorino, si spostava con una bicicletta  d’epoca  (sembra che il telaio lo avesse pagato con ½ bottiglia di vino rosso). Negli anni 70 iniziarono a circolare per le nostre strade le prime maxi-moto giapponesi Yamaha, Suzuki, Kawasaki e, Gramigna, sulla canna di questa bici, per non essere da meno aveva dipinto la marca “Kawatapi.

Esiste tuttora  una statuto che tiene registrati i soci fondatori, circa 35 e in cui si legge anche : presidente: Gramigna

vice presidente: Giulio Rossi

economo: Aurelio Calamari

Ecc…

Anni 80.  Barbis  in atteggiamento scherzoso, come al solito…. Ninon di S.Nicolò e  Zio Ersilio di spalle. E’ ormai notte ma la tavola è ancora apparecchiata…. Alle spalle di Barbis (a volte chiamato anche “Ball negar” ) si nota un palo colorato di giallo….attorno ad esso Balittino e lo stesso Barbis in un giorno di estrema “difficoltà”, vi rimasero avvinghiati assieme per circa 1ora.

Teresina e M.Teresa  in “riunione” sulla pista da ballo…..alle loro spalle si nota qualcuno intento  al gioco “botto48”.

Da sinistra sempre sulla pista da ballo M.Teresa con in braccio la figlia Paola in piedi Teresina e Anna…e Teresa con in braccio Cristina…..

La “Baracca” (a volte era chiamato così anche il luogo dove era situata la corriera ) era comunque

un posto di ritrovo e soprattutto una base logistica dove pianificare qualsiasi tipo di bisboccia.

Ricordo un anno, credo fosse sempre negli anni ottanta, che nei dintorni della baracca addirittura circolava libera, al pascolo, un’asinella di nome LISA che sulla testa portava un simpaticissimo e caratteristico cappello di paglia dal quale fuoriuscivano le sue lunghe orecchie.

Barbis la cavalcava come fosse una  moto da corsa e afferrandole le orecchie tipo manubrio si paragonava a Luchinelli, l’allora famoso pilota motociclistico.

La domenica pomeriggio andavo spesso a far una “volata “ in Tidone, con qualsiasi mezzo e con qualsiasi tempo. Trovavo sempre parecchia gente e, spesso nuovi volti  si aggregavano agli amici abituali. In queste occasioni ho conosciuto persone che erano nate e cresciute in quei luoghi, ma che per varie esigenze erano poi “emigrate”.

Il Tidone, per questa generazione di persone, era infatti il ritrovo abituale dove, nei giorni di festa, si poteva pescare…nuotare….socializzare. Era praticamente, in grande, la Piscina attuale  oppure addirittura la spiaggia. (Piscina o spiaggia a personaggi come questi sarebbero state sicuramente strette).

1977  Una foto dell’accampamento ancora sulla riva sinistra del tidone. Fiorello, Ersilio,  Gramigna in relax…alle loro spalle la tenda/telone per riparsi dal vento. 

Relax serale nel salotto sotto il porticato.

Da sinistra: Ninon, Giulianino, Gessi, Giulio, Il Conte Giacomo che saluta, Gramigna, Severino e Angelo detto “Barbis”. Sul palo arrotolata una bandierina della FINDUS (allora lavoravo per quell’azienda e spesso portavo il camion frigor per raffreddare rapidamente le vivande).

Un particolare: era pericolosissimo lasciare aperti gli sportelli del mio camioncino!!!

Anni 80. Veduta completa del complesso “Amici del Tidone”. Il porticato, il container/cucina e la corriera con due personaggi con più gettoni di presenza: Zio Ersilio e Gramigna. Dopo la scomparsa di Gramigna, nel 1988, lo zio Ersilio è rimasto il più assiduo frequentatore. All’ingresso del “caseggiato” campeggiava un cartello: RISERVATO AI SOCI .

Sul palo colorato in blu (ex lampione) si nota ancora la bandiera italiana rimasta dai mondiali del 1982 ed un  lampeggiatore rosso messo dal Conte Giacomo .

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